Spazi Monumentali, eterno vagare pt.1

Appunti di Viaggio

Lui era lì. Passeggiava. Una giornata qualsiasi, di primo mattino un po’ grigia, poi pian piano era uscito il sole. Era una di quelle giornate che ti inducono a pensare. Per questo infilò le All Star grigie e si diresse in quello che da molti viene definito un altro mondo. O forse un collegamento tra due mondi. O forse ancora, uno spazio indefinito tra due mondi. Beh, fatto sta che Lui andò proprio lì. Insieme al suo fidato amico Ale.

Alt. Vi state chiedendo chi è Lui. Che sbadato. Ho cominciato un nuovo racconto e non l’ho presentato. Beh, è da un po’ di tempo che ormai ci fa compagnia e davo quasi per scontato ormai lo conosceste! Non è così? Bando alle ciance!

Lui è un tipo estroverso, un buon amico, ciarlone e foriero di grandi avventure. Uno di mezza età di cui però non si sa proprio molto. Di recente è stato avvistato in un quadro del Met. “Impossibile!”, direte voi! “Forse”, rispondo io. Di sicuro però, se avrete la fortuna di conoscerlo, fategli domande e lui vi risponderà con dovizia di particolari: certo, Lui dice di aver vissuto ognuna delle storie che racconta, qualunque sia l’epoca in cui questa è ambientata. Lui, che personaggio!

Tornando alla nostra giornata di metà primavera, Lui prese la Metro più vicina, in zona Amendola, e dopo un rapido cambio alla fermata “Lotto”, si diresse verso la destinazione. Ale invece veniva da Porta Romana e dopo il cambio a “Zara”, scese alla stazione “Monumentale”. La Lilla era una linea moderna, automatica, piaceva ad entrambi ed ogni volta sceglievano una stazione diversa per incontrarsi. Questa volta, però, la scelta non era stata casuale.
Il luogo dove si stavano dirigendo non era un semplice cimitero: era un luogo di riflessione. Un rapido saluto e un caffè in un bar nelle vicinanze era l’inizio di ogni avventura dei due.

Il Famedio
Il Famedio

Stavolta però, a dare il benvenuto, una cancellata in ferro battuto e appena dietro l’abbraccio in forma di porticato a due livelli di quello che per molti è l’agognata meta finale, un riconoscimento per una vita di lustro: l’ottocentesco Famedio. Il nome è un neologismo che racchiude in sé le parole “Tempio della Fama”. Al suo interno infatti sono sepolti i corpi terreni di grandi personalità che sono sorte alle cronache dei propri tempi per vari motivi. Vi si ritrovano, così, le lapidi di Carla Fracci, Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo, Guido Crepax, Carlo Forlanini, Giorgio Gaber, …
Ci vorrebbe una pagina word solo per elencarli tutti.
“Ale, un giorno credo proprio che riposerò qui”
“Maddai, non scherzare nemmeno!”
“Staremo a vedere! Dai usciamo da qui, questo posto mi mette i brividi… Ancora non è il momento!”
Dopo una rapida risata i due proseguirono la visita.

Tombe illustri
Tombe illustri

Le tombe presenti nelle gallerie attigue erano vere opere d’arte: sculture di angeli che piangono su sarcofagi, innamorati di pietra che si baciano in eterno, distacchi forzati e persino una scultura cubista.

La scoperta dell’immenso monumento è solo agli inizi. Le ricerche interiori anche. Chissà quali domande e quali opere d’arte troveranno i Due nella seconda parte…

Al prossimo racconto!

Pubblicato da mattrossblog

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