Sulla Via Giulia

Venite con me…

Partiamo da Piazza dell’Oro con la Chiesa dei Fiorentini, il cui progetto coinvolse i più grandi artisti del tempo: inizialmente Raffaello, Antonio da Sangallo e Michelangelo, per poi essere affidato a Giacomo Della Porta. Al suo interno vi è sepolto Francesco Borromini il quale, sebbene sia stato il protagonista principale del Barocco romano insieme a Bernini, ha una tomba semplicissima… anche troppo. Riposano qui anche Carlo Maderno e il Marchese del Grillo: quello vero, che poi ispirò il film con il grande Alberto Sordi, che si divertiva a lanciare pietre dalla finestra del suo palazzo dietro i mercatini di Traiano e che, ripreso da Pio VII, decise di lanciare solo frutta, sebbene si trattasse di…pigne!

Si apre poi a sinistra Via Giulia, tracciata da Bramante per volere di Giulio II nel 1508. Al civico 85 ancora si legge in latino “casa di Raffaello”, poiché probabilmente è qui che il giovane pittore viveva all’inizio del suo soggiorno romano. Via Giulia è meravigliosa: sedetevi sui suoi famosi

 “sofà” al civico 62. Erano parte delle fondazioni del progetto del Papa per costruire il palazzo che avrebbe ospitato i tribunali della curia. Progetto mai terminato. In realtà Bramante aveva già demolito la vecchia Basilica di San Pietro e la leggenda vuole che l’apostolo gli sia apparso e gli abbia detto, adirato da ciò, che sarebbe morto a Roma e non ad Urbino, sua città natale. Dopo tale visione Bramante andò da Giulio II asserendo che avrebbe voluto tornare ad Urbino e, il giorno in cui il Papa gli rispose che non vi era miglior sepoltura di San Pietro, fu colto da febbre improvvisa e morì. Il Papà ne fu colpito e non fece mai terminare il palazzo.

Subito accanto c’è Vicolo della Scimmia, chiamato così perché vi era una prigione. E poiché i carcerati per parlare con i parenti si arrampicavano sulle grate, come scimmie appunto, fu ribattezzato così per goliardia.

Al civico 151 c’è la Chiesa di Santa Maria di Monserrato in cui è sepolto il temibile Papa Borgia, definito dalla chiesa stessa l’anticristo: si dice si aggiri ancora oggi nel luogo come un fantasma, simile a un mostro deforme!

Una passeggiata al centro di Roma!
Una passeggiata al centro di Roma!

Camminiamo ancora un po’ fino al civico 262 e troviamo sul muro della Chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte una lapide con scritto “oggi a me e domani a te”. In questa chiesa c’era la sede della Confraternita che si occupava di seppellire i morti che nessuno reclamava. Nel 1704, però, il cadavere di un contadino si ribellò e decise che non era il suo momento: quando andarono a prenderlo, si mosse e tutti fuggirono. In realtà non era morto e per sua fortuna si svegliò e fu portato semplicemente allo “Ospizio dei Padri Fatebenefratelli”.

A questo punto siamo arrivati alla Fontana del Mascherone, da cui nel ‘700 fecero sgorgare… vino! Siamo giunti a Palazzo Farnese, di proprietà di una delle famiglie più potenti di Roma. Pierluigi era il figlio di Papa Paolo III e fu subito nominato Gonfaloniere della Chiesa. Ma era violento, sfrenato e dissoluto. Andava in giro ad abusare di giovinetti e un giorno a Fano violentò Cosimo Gheri, il vescovo del posto, di soli 24 anni. Per il dolore e la vergogna il giovane morì poche settimane dopo, ma in realtà si vocifera che fu fatto avvelenare per non testimoniare. Anche Pasquino, una delle statue parlanti di Roma, coniugò per l’occasione il verbo “pierluigiare“, cioè, sodomizzare a forza. Pierluigi morì assassinato e si dice che lo stesso Plutone nell’aldilà temette per le sue natiche!

Buona passeggiata!

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