Si vis pacem, para bellum pt. 2

Appunti di Viaggio

Abbiamo cominciato ad “arrampicarci” su uno dei monumenti più celebri d’Italia, per osservare Roma dall’alto. Proseguiamo la visita con una sorpresa finale!

Per capire la grandezza di questo monumento serve qualche numero: 17550 metri quadrati di estensione in superficie, è largo 135 metri e si eleva per 81 metri. Le fondamenta scendono fino a 17 metri e sono necessarie a sostenere il peso della struttura, delle statue e di tutto il rivestimento marmoreo di cui è interamente ricoperto. Infatti sia dall’alto, sia da Piazza Venezia (anch’essa ampliata per garantire alla vista la maestosità dell’opera), compare come una lucente apparizione, tra palazzi rinascimentali ed architetture antiche.
Un’altra curiosità: data la sua forma del tutto particolare, unica, il sarcasmo dei cittadini romani l’ha ribattezzato “la macchina da scrivere”. Guardandolo di fronte non è difficile capire il perché.

Vista del Vittoriano con la statua equestre di Vittorio Emanuele II e in fondo Piazza Venezia
Vista del Vittoriano con la statua equestre di Vittorio Emanuele II e in fondo Piazza Venezia

Al centro del Vittoriano troneggia la statua equestre di Vittorio Emanuele II. Forgiata in bronzo, è l’unica statua che rappresenta una persona e non una simbologia ed è a cavallo proprio in onore alla vita guerriera del soggetto rappresentato. Terza ed ultima curiosità riguarda l’interno cavo di questa opera: nella sua pancia, in occasione di una visita di Vittorio Emanuele III, venne allestito un banchetto in cui parteciparono più di venti persone. Non si direbbe così spaziosa dall’esterno!

Vista sul Colosseo, i Fori e il Campidoglio, dalla terrazza del bar
Vista sul Colosseo, i Fori e il Campidoglio, dalla terrazza del bar

Il pacifismo dilagante registrato nella seconda metà del secolo scorso ha portato all’oblio di questo monumento, quasi dispregiato, simbolo di una civiltà guerrafondaia in cui i cittadini italiani non si riconoscevano più. Basti pensare che la parata delle forze militari del 2 giugno, festa della Repubblica, arriva in grande spolvero proprio qui.
Il 150° anniversario della Repubblica, unito alla riscoperta di un sano patriottismo, incentrato però sui valori europei, ha portato alla lenta rinascita di questo luogo.
Proprio grazie a questa riscoperta, negli ultimi anni sulla sua sommità vi hanno trovato sede un bar/tavola calda, in cui fare una piacevole sosta con vista sul Colosseo, sul complesso dei Fori e della Suburra (l’odierna Monti) e dal 2007 un ascensore che permette di arrivare alla sommità, vicino alle quadrighe, per godere di un panorama unico. Certo, questa sarebbe anche raggiungibile percorrendo i 196 scalini che partono dal sommoportico, in aggiunta ai 243 gradini esterni…

Una sezione della mostra “Roma silenziosa bellezza”
Una sezione della mostra “Roma silenziosa bellezza”

Ad oggi all’interno del Vittoriano si trova un importante spazio espositivo, sede permanente del Museo del Risorgimento ed ospitante mostre temporanee. Durante l’ultima visita ho avuto la fortuna di imbattermi in “Roma Silenziosa Bellezza”, una mostra in cui sono esposte le fotografie, realizzate durante il lockdown di marzo 2020 ad una Roma deserta, da Moreno Maggi, maestro internazionale di fotografia di architettura. Beh, la fortuna è stata poter vedere quelle immagini dal vivo. Alcune grandi fino a 1×3 metri. E rivivere le emozioni e le sensazioni di quei giorni, in cui affrontavamo un’altra guerra, contro un nemico invisibile.
Ma la fortuna ancora più grande è stata imbattermi nel Maestro che ha realizzato quegli scatti: potergli chiedere informazioni sul materiale e le tecniche utilizzate per scattare, avere la possibilità di parlare più in generale di Fotografia, di mostre fotografiche, dei messaggi che lascia uno scatto. Il Vittoriano è anche questo. Storia contemporanea e grandi maestri di oggi.

Io con il fotografo Moreno Maggi
Io con il fotografo Moreno Maggi

Al prossimo racconto!

Pubblicato su Sevenblog il 27 gennaio 2023

Pubblicato da mattrossblog

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