Stranezze danesi
In alcune zone della Danimarca, le aringhe sono veramente il piatto tradizionale locale. Ho scoperto che ci sono decine di modi per cucinarle: alcuni più tipici, altri più moderni o esotici. Mescolate alla birra, insaporite con cipolla rossa o con bacche di ginepro, marinate nel curry o nel sidro: ce n’è per tutti i gusti!
Tradizionalmente le aringhe fanno parte delle tartine di mezzogiorno (le smørrebrød), adagiate su un letto di pane integrale, un lenzuolo di burro e una copertina di cipolla cruda. Si accompagnano, con moderazione – ma non troppa – ad un bel boccale di birra chiara, fresca.
Il 24 dicembre, però, cambia tutto. Da queste parti la cena del 24 è il momento più importante del Natale, la vera celebrazione: non una semplice “vigilia”. Questo pasto ha regole tipiche, irrinunciabili per dei tradizionalisti come i danesi. Le aringhe non mancano tra gli antipasti, ma – nella notte magica, adagiate sul piatto blu di porcellana reale – devono riprendere vita, tornando a nuotare.
No, non nel mare: nello stomaco dei commensali. Che, per questo, deve somigliare quanto più possibile ad una distesa liquida. Quindi accompagnare ad un boccone di aringhe un sorso di acquavite (che da queste parti si chiama genericamente snaps) è un atto pietoso, caritatevole, quasi un dovere!
A presto con altre Stranezze danesi!
Pubblicato il 27 gennaio 2022 su Snakkemedmax.