Corcumello e Cese dei Marsi

Appunti di Viaggio

La deviazione della scorsa settimana a Villa San Sebastiano non ci ha rubato troppo tempo. Decidiamo quindi di riprendere il percorso che avevamo interrotto. Non troviamo un vero e proprio parcheggio, quindi parcheggiamo la macchina lungo la strada principale, sperando non ce la porteranno via. A dire la verità non abbiamo molta scelta, poiché le stradine che sembrano inerpicarsi per Corcumello sono molto piccole e tortuose.
Da fuori le mura notiamo un borgo a pigna, chiuso all’interno della sua cinta difensiva. Qualche campanile, un palazzo baronale e una torre cilindrica in alto. Quindi cominciamo a camminare.

Intanto ci informiamo e veniamo a sapere che sono poco più di 200 gli abitanti di questo borgo, letteralmente decimati rispetto ad un secolo fa per il lento abbandono delle campagne in favore dei centri maggiori. Sorge a 744 metri slm, addossato al monte Girifalco, che la sovrasta. La sua pianta è triangolare e la posizione è strategica sui Piani Palentini.
Il nome di Corcumello deriva dal suo antico feudatario del X secolo, Roberto da Corcinella, ma i signori che hanno trasformato la preesistente torre di avvistamento in un vero e proprio castello sono stati i De Ponte, quasi due secoli dopo: la fortificazione prende il nome di Castello Vetoli in onore dei successivi proprietari e in cima è presente un bellissimo giardino pensile.
Il palazzo che si sono costruiti sulla sommità del paese denota una gran ricchezza. Quasi addossato a questo, un mastio cilindrico.

Castello Vetoli
Castello Vetoli

Prima di scendere di nuovo verso la macchina ci fermiamo ad ammirare la chiesa di San Nicola. La chiesa è del XII secolo, anche se la facciata, l’elemento che colpisce di più, è cinquecentesca. Il portale è protetto da un piccolo portico sorretto da quattro colonnine. Al centro un piccolo rosone e il tetto che copre l’unica navata è a capanna. Dall’altro lato si nota l’abside di forma quadrata e il campanile addossato a questo. Degne di nota poi sono le chiese di Sant’Antonio e San Lorenzo.

Chiesa di San Nicola
Chiesa di San Nicola

Ancora qualche giro tra i vicoli e ci accorgiamo che la pavimentazione di Corcumello è molto curata, con mattoncini bianchi e neri a scandire forme geometriche
Usciamo dall’unica superstite delle quattro porte che davano l’accesso al paese: Porta Cancello.
La macchina è ancora ad attenderci lì dove l’abbiamo lasciata. Quindi ripartiamo.
Non è molto tardi e decidiamo di aggiungere una tappa al viaggio di rientro. Prima di svelare qual è, vi racconto una curiosità. Il prodotto tipico di Corcumello è la Marrocca, ovvero la pannocchia, che si celebra in una sagra dedicatale il giorno prima di ferragosto.

Strade di Corcumello
Strade di Corcumello

Ai piedi del monte Salviano, che la divide dal suo capoluogo e dalla piana del Fucino, sorge Cese dei Marsi, frazione di Avezzano. Questo paese è noto per aver dato i natali a Fra’ Bonaventura, compagno di San Francesco d’Assisi. Il terremoto del 1915 l’ha quasi cancellata dalla piantina d’Italia (qui per recuperare), ma con molto coraggio pian piano è stata ricostruita. Ad oggi conta poco più di 500 abitanti.
La sua origine sembra essere romana, ma è attorno all’anno 1000 che si sviluppa il centro abitato. La sua fama cresce rapidamente tanto che divenne sede della diocesi dei Marsi e sede di un seminario nella chiesa di Santa Sabina in Marsia (andata distrutta nel 1915). Il declino è dovuto alla sconfitta nella battaglia di Tagliacozzo, che lascerà i suoi segni fino all’arrivo dei Colonna: questi faranno costruire la chiesa di Santa Maria delle Grazie, anche come autocelebrazione per la vittoria nella battaglia di Lepanto. La chiesa attuale di Santa Maria è una ricostruzione della precedente. La facciata è molto semplice, con una scalinata contornata da alberi a precederla.
Celebre di Cese è una tavola del XV secolo di Andrea De Litio, la Madonna di Cese, esposta al castello di Celano.

Chiesa di Santa Maria
Chiesa di Santa Maria

Al prossimo racconto!

Pubblicato da mattrossblog

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