Aielli

Appunti di Viaggio

La scorsa settimana abbiamo parlato di un evento unico, che si tiene in agosto, nel quale un paese diviene il centro dell’universo: Aielli.
Questa settimana capiremo dove si trova, la storia e perché l’astronomia sia diventata calamita per artisti e visitatori.

Aielli sorge nel Parco regionale del Sirente-Velino, alle pendici del monte Etra e sul percorso dell’autostrada A25, in posizione elevata rispetto alla Piana del Fucino, di cui rappresenta un ideale punto di vista a 180° e più. Per questo motivo la sua parte sommitale, a più di 1000 metri slm, venne scelta per la costruzione di una torre che fosse visibile da Celano a Cerchio, in modo da avere una linea difensiva solida. La torre trecentesca è stata poi utilizzata, dal 2002, come osservatorio astronomico e infine dal 2019 ospita il Museo della Luna.

La storia di Aielli è però ben più antica. Il suo nome deriva dal latino Agellus, o piccolo campo. I ritrovamenti archeologici dell’epoca sono molti. Tra i tanti, una corazza di forma discoidale con inciso sulla superficie una chimera, assunta in seguito come simbolo del territorio dei Marsi.
Nei secoli Aielli fu assoggettata dai Piccolomini, che la unirono alla contea di Celano, migliorandone tuttavia le infrastrutture.

Dell’originaria cinta muraria, le porte di accesso al borgo rimanenti sono tre: Montanara, Jannetella e Terra, o Nuova, e accanto quest’ultima oggi è sita la torre dell’orologio. Questo in realtà fino al 1915 era sito su un’altra torretta, di cui ora rimane solo la base: anche Aielli, come quasi tutta la Marsica, ha risentito fortemente del terremoto del 1915 (di cui ho già parlato in Pescina e San Benedetto dei Marsi).

Accanto alla Torre dell’orologio sorge il Comune, che si affaccia sulla piazza principale. Qui si trovano il monumento a Filippo Angelitti, celebre astronomo aiellese, in seguito direttore dell’osservatorio di Palermo e una serie di panchine istoriate da murales, chiara contaminazione artistica scaturita dall’art festival di cui ho parlato la scorsa settimana (Aielli, il Borgo Universo).

A pochi passi, in piazza Risorgimento, sorge la trecentesca Chiesa della Santissima Trinità, ricostruita nel 1927 dopo la distruzione del terremoto.

Come abbiamo visto, le opere d’arte pittoriche non mancano. Ma ce ne sono tre in particolare di cui ancora non ho parlato. La prima, del 2018, è l’omaggio di Aielli ad Ignazio Silone: su un muro nei pressi della Torre astronomica è stato riportato per intero il testo di Fontamara. Questo anche perché l’omonimo film, interpretato da Michele Placido, è stato girato in buona parte qui, nel borgo vecchio.

Altra opera ispirata ad un capolavoro letterario, del 2021, è la Divina Commedia. Anche in questo caso, il murales, sempre vicino alla torre medievale, riporta per intero l’opera dantesca, dalla prima N all’ultimo punto.

L’ultimo murales, situato nel parco Angelo Vassallo, è la trascrizione in toto del testo della Costituzione Italiana, dipinta da una stampante verticale, con il fine preciso di onorare quello che da molti viene considerato il più bel testo costituzionale e di non dimenticare nessuno degli articoli di cui è composta.

Il terremoto del 1915 ha portato la distruzione del borgo vecchio, in parte ancora abbandonato, e lo spopolamento a favore di Aielli Stazione, frazione costruita molto più in basso, vicino alla piana. Qui sono state costruite file di case in serie e quanto di necessario potesse servire agli sfollati. Tra i tanti edifici, spicca la chiesa di San Giuseppe, originariamente dedicata a Sant’Adolfo. Lo stile è razionalista, tipico del periodo fascista, con linee squadrate e spazi ampi, in cui si intersecano porte e grandi finestre.

Al prossimo racconto!