Matera, il Piano pt. 2

Appunti di Viaggio

La scorsa settimana abbiamo cominciato a visitare il Piano, cioè la parte sommitale di Matera, che divide i due Sassi (qui e qui).
Saliamo lungo Via Duomo. Arriviamo in Piazza Duomo e ci troviamo davanti… il Palazzo Ducale.
Ah, e la Cattedrale! La vista sul Sasso Barisano è mozzafiato.
L’edificio religioso è dedicato alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio (patroni della città).
L’enorme rosone sulla facciata e altri dettagli la collocano nel romanico pugliese, del tredicesimo secolo. L’interno è a tre navate e ricco di dipinti più o meno famosi. Di sicuro, l’attenzione ricade sul presepe cinquecentesco, arrivato fino a noi in ottime condizioni.

La mole della Cattedrale sul Sasso Barisano
La mole della Cattedrale sul Sasso Barisano

Il 2 luglio vengono festeggiati i patroni. La festa prevede una parte religiosa ed una totalmente avulsa al credo. Ci concentriamo soprattutto sulla seconda, per motivi folkloristici: mesi prima della festa viene bandito un concorso a cui possono partecipare solamente famiglie materane con saldi capi religiosi. Ad esempio, non possono partecipare al bando persone divorziate.
Il concorso serve a stabilire il mastro cartapestaio che costruirà il carro che sfilerà al termine della festa patronale. Il percorso dalla cattedrale a Piazza Vittorio Veneto non è privo di tensione: questo perché appena arriva allo slargo, viene preso d’assalto dai cittadini che lo distruggono e fanno a gara per portarne a casa un pezzo di maggiore grandezza: avviene lo “Strazzo”.
Ovviamente più è veloce la distruzione, maggiore è la soddisfazione dei maestri, poiché vuol dire che l’apprezzamento per il loro operato è stato grande. L’assalto non è “casuale”, ma metodico: il carro viene visionato prima dai più fortunati, che riescono ad entrare nella Fabbrica del Carro, e viene fotografato per capire come pianificare la strategia di strazzo.

Il maestro con cui abbiamo l’onore di parlare ci racconta di essere uno degli ultimi. La figura è in via di estinzione sia per la perdita del mestiere, sia per il cambiamento dei tempi (v. separazioni…). Il suo lavoro principale però è l’artigiano di fischietti. Qui non sono solo un passatempo, ma simbolo di stato sociale: quando un uomo chiede ad una donna di sposarlo, deve presentare in dono proprio uno di questi ninnoli. Più è grande (migliaia di euro!), maggiore è il potere economico dell’uomo promesso sposo!

Lasciamo alle spalle la festa ed entriamo in Piazza Vittorio Veneto. Sulla sinistra notiamo la Fontana Ferdinandea, dedicata all’ultimo restauratore, Ferdinando II di Borbone e posta accanto alla Chiesa di Santa Lucia e Agata alla fontana, in posizione un po’ arretrata su Via del Corso, la via dello struscio materano.

Fontana Ferdinandea
Fontana Ferdinandea

Davanti invece troviamo Palazzo dell’Annunziata, ex convento domenicano ed ora mediateca. Molto imponente, settecentesco, dona gran parte del corpo alla piazza.

Palazzo dell'Annunziata
Palazzo dell’Annunziata

Al centro, notiamo una grande cavità: si tratta del Palombaro Lungo. I palombari non erano altro che enormi cisterne sotterranee in cui veniva raccolta l’acqua per fini potabili. In particolare questo è il più grande della città, con i suoi 15 metri di altezza. In passato era addirittura navigabile, mentre ora viene studiato come esempio di tecnologia avanzata materana ipogea. L’impermeabilizzazione dell’ambiente era assicurato da un materiale di particolare fattura, il Cocciopesto: laterizi tritati finemente e malta a base di calce, utilizzata in maniera simile anche dai romani per gli acquedotti.

Entrata del Palombaro Lungo
Entrata del Palombaro Lungo

Sulla destra notiamo una chiesa dalla facciata a dir poco particolare: sembra la sagoma di una stella cometa. Si tratta della Chiesa dei Cavalieri di Malta.
Alla sinistra di questa, la Chiesa di San Domenico, in stile romanico pugliese, del XIII secolo.

Chiesa dei Cavalieri di Malta
Chiesa dei Cavalieri di Malta

Salendo per l’animata Via San Biagio, ci si para davanti la Chiesa di San Rocco: siamo arrivati in Piazza San Giovanni. Alla sinistra, la Chiesa del Battista è una bomboniera romanica nascosta e poco nota ai più. Fatto poco usuale, sulla piazza non è rivolta la facciata, ma il lato destro. È qui che è posta l’entrata, nel centrale dei cinque archi che ne disegnano il profilo. Nemmeno l’altro lato visibile dalla chiesa è la facciata, bensì l’abside! L’interno è un fiorire di dettagli: capitelli, trabeazioni e statue (anche di cartapesta) colpiscono, in contrasto con le pareti severe e la luce, molto fioca.

Interno della chiesa San Giovanni Battista
Interno della chiesa San Giovanni Battista

Un ultimo giro verso il Convento di Sant’Agostino, un’occhiata alla bellezza dei Sassi al tramonto ed è l’ora di ripartire!
Il viaggio non è finito! Decidiamo di sconfinare nella vicina Puglia per un’ultima tappa, il giorno della ripartenza. Dove andiamo? Lo scoprirete la prossima settimana!!!

Convento di Sant'Agostino
Convento di Sant’Agostino

Al prossimo racconto!

Pubblicato da mattrossblog

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