Craco

Appunti di Viaggio

La natura brulla di Pisticci lascia sbalorditi. Un insieme di paesaggi lunare e desertico che mostrano la durezza del territorio e la resilienza della popolazione che lo abita. I calanchi si aprono davanti ai nostri occhi ed è proprio in direzione di questi che proseguiamo il nostro itinerario.
Ci addentriamo tra colline di sabbia pressata, che sembrano sgretolarsi da un momento all’altro, fragili come un castello in spiaggia.

Il colore che notiamo più è l’ocra, seguito dal nero delle fenditure, profonde, che sembrano raggiungere il centro della terra. Non notiamo profumi particolari e ad ogni folata di vento piccoli vortici di polvere si alzano nell’aria.
Nel silenzio le sensazioni si moltiplicano e i pensieri lasciano spazio ad un grande vuoto, quando ai nostri occhi compare il cartello “Craco”. Poco sotto, il cartello turistico con su scritto “Benvenuti nel Paese Fantasma” è coperto da un velo di vernice nera. Sembra lo spoiler di una storia già scritta.

Craco, il cartello
Craco, il cartello

Il paese alle spalle del cartello sembra costruito con lo stesso materiale di cui sono fatte le colline da cui è circondato. Ha lo stesso colore e porta i segni della stessa fragilità.
Negli anni 60 del secolo scorso si verificò una frana che mise in ginocchio il centro storico. Gran parte degli abitanti si trasferì più a valle, in località Peschiera. Il terremoto degli anni 80 diede il colpo di grazia alle sorti del paese, che vide lo sfollamento coatto da parte delle autorità.

Craco, edifici crollati
Craco, edifici crollati

Ad oggi si può dire che questa disgrazia è stata al tempo stesso la fortuna di Craco, che è diventata un laboratorio di osservazione dei moti tellurici lucani e una meta turistica famosa a livello globale ed anche per questo protetta dal World Monuments Fund, un’organizzazione non governativa indipendente che si occupa di salvaguardare luoghi fragili portatori di cultura e simboli dei popoli che li hanno costruiti.
Non tutti i mali vengono per nuocere: grazie alla location che si presta come set naturale di film western e blockbuster storici, qui sono state girate grandi pellicole come “Cristo si è fermato a Eboli” e “The Passion” (con la scena dell’impiccagione di Giuda). Ma la lista è lunga: basti pensare che possiamo ritrovare Craco anche nel video musicale Paradise dei Meduza (ft. Dermot Kennedy), del 2020.

Craco, veduta
Craco, veduta

Del vecchio paese rimangono in piedi un nugolo di case che circondano la vecchia piazza principale, la chiesa madre, i palazzi nobiliari, tra cui Palazzo Grossi, Palazzo Carbone e Palazzo Maronna, chiamato dai locali “Castello”, per la presenza della torre che svetta sulle campagne circostanti.
Un percorso guidato da accompagnatori esperti permette la visita dei tesori più nascosti di Craco.

Il Castello
Il Castello

Al prossimo racconto!

Pubblicato da mattrossblog

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